Vado via con i Filippini e invece non è vero.

Il mio nome è Norton Bidè. Fin da piccolo ho sempre pensato di poter guadagnarmi da vivere cantando ,suonando o addirittura cantando e scrivendo film. Mi sbagliavo. Tutt'ora sono deluso e i miei numerosi premi come autore musicale non possono colmare la mia delusione per non aver raccolto quell'arancia, nel lontanto 1972. Già, quelli si che erano bei tempi; mio padre mi raccontava spesso di una villetta, molto carina sempre pulita senza difetti viva i folletti. La prima volta che me ne parlò ,restai meravigliato e ne fui così colpito da dover subito fuggire in bagno. Sarà difficile per voi comprendere come ciò sia potuto accadere ma, il bagno nel quale mi recai in maniera così ardita e frettolosa, non era altro che il bagno dei miei vicini. Mia cugina Elysa Pollo Marcendo Anita , proveniente da una antica casata nobiliare, era lì presente quando il tutto si manifestò sotto i suoi occhi. Ma passando ad altro ,non posso non biasimare chi non voglia comprendere la piiù elementare delle lamentele che quest'uomo ,me stesso medesimo, ha da esporre a chiunque abbia facoltà per raccoglierne il senso. Dettò ciò presi una pentola di cianfrusaglie e la versai nel contenitore dei riufiuti molli. Bad and Breakfast , questo c'era scritto. Insieme con mia moglie e i miei due figli tornani a casa e questa enorme scritta in cirillico era comparsa come per incanto sul balcone di casa nostra. Mi crederete che, in quel momento preso dalla sbornia incolpai i miei figli per non essersi contenuti con l'alcool , ma pochi minuti dopo dovetti ricredermi. Un flusso ininterrotto di persone somiglianti ad elettroni, fece richiesta d'asilo presso la mia umile dimora. Le 12 stanze per gli ospiti furono tutte occupate e potei ricavare un bel mucchio di quattrini da quella sfortunata serata in Banca. Mia moglie come al solitò si lamentò perchè a suo vedere , non aveva senso tutta quella sporca faccenda. Nel giro di pochi mesi quella che era fino a qualche attimo prima una villa di lusso , divenne un fradico Motel. Nel mezzo del deserto del Nevada , come potrete immaginare, gli affari non furono così fruttuosi ed io e mia moglie fummo costretti a trasferirci nel Wisconsin affidando la direzione del Motel ai nostri 4 figli di 5 e 6 anni , Masha e Morso. Comprammo una bettola di 4 piani per cominciare la nostra nuova vita. Gia allora iniziai ad avere i primi ricordi della mia infanzia perduta. Era il lontano 1984 quando mio padre con un gruppo di nomadi Filippini , andò via di casa in chissà quale direzione. Probabilmente la storia dei filippini sarà stata un' invenione di mia madre che non voledo accettare la dura realtà dei fatti, inventò questa assurda storia. Sapete, io ho sempre creduto a mia padre ma anche a mia madre, soprattutto a mia madre. Mio zio Jennifer una sera, in piena estate, circondato dalle zanzare e con un gran bel gin d'annata tra le mani, tra un sorso e l'altro, la verità a me che sono io , la confessò. Io ero seduto tra i suoi piedi e la puzza dei suoi suduci stivali ,stranamente ma effettivamente, mi rilassava. Fin troppo qualcuno direbbe. Fui trasportato d'urgenza da un medico e restai in stato comatoso per 45 giorni e 2 notti. Per quanto assurdo possa apparire ai vostri occhi, in quell'anno fu deciso di tarare l'andamento del tempo in maniera diversa, approffittando della sua relatività. Mio zio Jennifer spesso diceva che " non sempre si puo avere il tempo di fare tutto ciò che si vuole , ma se lo si vuole qualcunque cosa puo realizzarsi dimenticandosi del tempo". Approfittai di questa frase che appariva figa ai miei occhi, per adescare ragazzine della mia età. Beh ma a questo punto vi starete domandando che fine abbia fatto mio padre. Mi dispiace ,ma non posso rivelarlo per il momento, qualora seguitiate nell'ascolto del racconto della vita di questo povero vecchio , potrete venire a conoscenza di tale verità.

Comee promesso, vi racconterò dove e come mio padre si recò quel giorno dopo pranzo. Michele Damenotre era in visita presso il vescovo del mio paesino. In paese si faceva gran chiacchiericcio riguardo la reale identità di quell'uomo. Alcuni credevano che fosse devoto ad antiche ed occulte arti magiche ed altri credevano che fosse il solito calciatore sopravvalutato. Fatto sta che al suo arrivo ,eventi inaspettati e sorprendendi iniziarono ad aver luogo nel piccolo paesino. Gli abitanti del posto, come accennato , erano molto prepensi a ciarlar del più e del meno in compagnia di un bel fiasco di vieno e fu così che mio padre, inoltratosi in una festoso bar che a quei tempi avrei definito locanda, conobbe una band di filippini provenienti dal Giappone. Mio zio Jennifer fu sempre sospettoso circa la reale appartenza al popolo filippino di quei così alti personi. Detto ciò , va precisato che il signor Michele era presente nella locanda il girno in cui mio padre fuggì di casa per andare a comprare le sigarette.