Ippolito Nievo

Ippolito vestito da Tenente durante
 il Carnevale del 1920
Nato nella terza decade del maggio del 1877, fu un noto piastrellista, anche conosciuto come Lito o' riggiularo. Secondogenito di Carmelo, noto annusatore di lumache, e di Antonietta, casalinga tuttofare, sin da piccolo Ippolito nutrì interesse per l'edilizia. Frequentò la scuola di carpenteria a Manchester (CARPENTER SPECIALIZED SCHOOL) dove si diplomò con il massimo dei voti. Terminato questo percorso base, intraprese la specializzazione in piastrelleria e opera cementizia, una tecnica dell'edilizia inventata dai Romani. Nel 1901 viene a contatto con Salvatore il Piastrellista, importante figura dell'ediliza mondiale. L'anno successivò riuscì ad entrare nell'importantissima accademia dei Giovani Piastrellisti Italiani, dove mostrò le sue immense doti, al punto che due dei suoi progetti più importanti furono esposti per ben 20 settimane al National Museum di Londra. Dopo quattro anni passati in Accademia e laureatosi, fece ritorno a casa dei genitori, ma questi ultimi non avendolo riconosciuto lo cacciarono via. Ritrovatosi senza un tetto, iniziò a girovagare fin quando non decise di emigrare in Cambogia. Qui aprì un'attività illecita di scommesse clandestine, ma dopo 10 giorni fu costretto a chiudere. Resosi conto di aver avuto una vita poco brillante, si suicidiò la notte del suo 50° compleanno lanciandosi da una forchetta gigante da lui costruita. Due anni dopo, nella sua città natale, fu eretta una piastrella gigante dove l'epitaffio recitava : "In memoria del più grande piastrellista da noi conosciuto".

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